Coltivazione per uso personale, fino a tre piantine non è reato

Tanti sono stati i tentativi di depenalizzare le droghe leggere e più volte sono stati presentati disegni di legge al fine di rendere libera la circolazione delle stesse.

Attualmente in Italia il sistema vieta detta condotta con pene di vario tipo.

Ebbene, visto il silenzio legislativo sull’argomento, è la giurisprudenza a muovere sempre più passi da gigante verso la legalizzazione, quantomeno per l’uso personale.

Ed infatti, l’unico rimedio esperibile contro la detenzione e l’uso di sostanze droganti di natura leggera, quale su tutte la marijuana, è la scarsa offensività di quanto si può ricavare dalle stesse.

Pertanto, colui che gestisce una vera e propria coltivazione di piantine, con tutto il kit per lo smistamento, il vario materiale usualmente utilizzato per il confezionamento delle dosi (nella specie, un bilancino di precisione, diverse buste di cellophane di varie dimensioni), la disponibilità di somme di denaro suddivise in banconote di diverso taglio, sono tutti elementi che concorrono nel palesare che la sostanza è anche destinata alla cessione a terzi e che la condotta del soggetto è da qualificarsi offensiva.

Sul punto, però, le ultime novità giurisprudenziali ampliano sempre più la possibilità di destinare la coltivazione di poche piantine per uso personale, senza commettere l’illecito penale previsto all’art. 73 D.P.R. 309/90.

Ciò significa, in termini concreti, che se la sostanza ricavabile dalle piantine di canapa non supera il limite di offensività richiesta il soggetto non potrà essere punibile .

Ed infatti, tra tutte, la Corte di Cassazione ha stabilito che “ai fini della punibilità della condotta di coltivazione di piante da sostanze stupefacenti, pur dovendosi considerarla in astratto sempre di rilievo penale in quanto esclusa dall’ambito della detenzione finalizzata all’uso personale sanzionata solo in via amministrativa (art. 73 e 75 d.P.R. 9 ottobre 1990 n. 309), occorre pur sempre verificarne l’offensività in concreto. A tal riguardo, la condotta deve ritenersi inoffensiva in concreto non solo quando il prodotto finale non abbia alcuna capacità drogante, ossia sia tale da non poter indurre, neppure in maniera trascurabile, la modificazione dell’assetto neuropsichico dell’utilizzatore, ma anche quando sia così trascurabile da rendere sostanzialmente irrilevante l’aumento di disponibilità della droga e non prospettabile alcun pericolo di diffusione di essa: anche tale condotta sarebbe del tutto inoffensiva dei beni giuridici tutelati dalla norma incriminatrice (da queste premesse la Corte ha annullato la sentenza di condanna nei confronti degli imputati che risultavano avere coltivato due piantine di canapa indiana, senza, quindi, alcuna prospettiva di utile distribuzione in favore di terzi consumatori)” (Cass. Pen., sez. IV, sent. 5254 del 10 novembre 2015).

Precedentemente, con una pronuncia più risalente nel tempo, la Corte ha escluso la punibilità anche nel caso di coltivazione di tre piantine, sentenza n° 22110 del 2 maggio 2013.

Pertanto, in attesa di una evoluzione legislativa, il possesso e la coltivazione fino a tre piantine è lecita.

4 Commenti

  1. domenico-Reply
    24 Marzo 2018 at 12:19

    Salve mi chiamo Domenico Cecconi e soffro di ansia e insonia mi sto curando con Bedrogan che in realta è mariuana potrei mettere 3 piante pre curarmi? o ancora dobbiamo aspettare?

    • Avv. Gabriele Leone-Reply
      10 Aprile 2018 at 11:29

      Contatti i numeri indicati nel sito per una consulenza gratuita o per prendere un appuntamento presso lo studio.

  2. 5 Maggio 2018 at 17:50

    posso piantare 3 piante di marijuana nel mio terreno x uso personale

    • Avv. Gabriele Leone-Reply
      7 Maggio 2018 at 10:32

      Seppur non esista una normativa di riferimento, la giurisprudenza ha sancito che fino a tre piantine è consentita la coltivazione.

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